stelle di neve

venerdì 13 gennaio 2012

22 gennaio primarie di Monza del PD e dopo ?

Ci simo quasi, fra una settimana sapremo chi sarà il competitor insieme al candidato di aprire al cambiamento che si contenderà il ruolo di Sindaco di Monza una poltrona che il centro destra dopo la scontfitta di Milano vede come il riscatto della stessa sconfitta. In questi giorni i candidati delle primarie si son dati un bel da fare tra aperitivi feste ed incontri riunioni di comitati e militanti e sostenitori che poi pare essere aimè sempre gli stessi. Comunque un gran bel segnale di democrazia. A sentirli è difficile cogliere delle differenze nelle proposte programmatiche. Le differenze osservano nella loro personalità politica nella loro età nell'esperienza di governo nella capacità di dialettica nella saccenza nell'umiltà nella capacità di ascoltare nella differenza di porsi di fronte alla città nella capacità di coivolgere nel sesso. Purtroppo un vero dibattito politico tra i magnifici 7 sui problemi della città e su come si vuole cambiare la città ancora non si è visto, quasi avessero timore che il confrontro si trasformasse in scontro Dovremo avere ancora un po' di pazienza per capire se le primarie sono state efficaci rispetto alle dimensioni di un'elettorato monzese piuttosto statico e pigro. I giornali dicono che avrà buone possibilità di vincita Roberto Scannagattai e mi trovo d'accordo e non mi piace la definizione sentita in giro di usato sicuro è un'uomo di vissuta esperienza politica ma forse qundo era vicesindaco qualcosina in più poteva fare, bastava avere un pò più di coraggio. Non mi dispiace la Paciello finalmente una donna, moderata quanto basta, per i miei gusti anche troppo, ma avrebbe dovuto avere più tempo per farsi conoscere o meglio come ha sempre sostenuto il comitato di ascrizzi le primarie dovevano iniziare prima, Anche Francesco Beretta si presenta Bene ha fatto un gran bel manifesto un bel sorriso col simbolino piccolino di rifondazione comunista perchè troppo a sinistra per una città come Monza; Appiani non lo conosco lo sentito solo in un pseudo confronto, Pioltelli un reazionario (pare sempre contro tutti), ce ne fossero come lui, Egidio Longoni un bravo ragazzo di stampo Cattolico, è stato consigliere ma oltre non saprei dire, Riboldi da quello che ho letto oltre ad essere professore o preside viene anche lui dal mondo cattolico è stato consigliere altro non saprei dire e soprattutto conoscendoli appena non posso esprimere giudizi anche perché sarebbe politicamente scorretto, quello che sò è quello che ho appreso dai giornali e sono sicuro che sono tutte valide persone oneste corrette rispettabili. Francamente tra i i dati mi sarei aspettato una campagna piu dura ed aspra con dei veri confronti su questioni politiche importanti e concrete riguardo la loro vision di città pur nel rispetto reciproco e delle loro differenze, invece i vari incontri sono state caratterizzati dal bon ton e sauarfer su questioni ormai per noi del centro sinistra scontate trite e ritrite evitando gli approfondimenti rimanendo spesso nella retorica. Mi domando a che serve fare le primarie se poi tutto deve essere omologato ad un idea di coalizione senza anima o meglio senza anime, una cosa fredda senza sentimenti preconfezionata una macchina di plastica almeno questo è il giudizio che ho io. Ma dato che la città non puo essere lasciata in mano a chi a previsto una colata di 4.000.000 di mc di cimento spendendo senza alcun ritorno sociale soldi pubblici va bene tutto soprattutto in tempo di crisi. Le primarie del Pd o meglio del centro sinistra ben 7 candidati 5 del Pd 1 della lista faglia ed uno della fds. Tutti bravi meritevoli in qualche modo di vincere. Il vincitore spero sappia pur mantenendo un proprio profilo inglobarla le caratteristiche degli altri 6 riadattandole al proprio essere leader di una coalizione pluralista. LA cosa interessante e che due candidati del PD si presentano da indipendenti. La cosa più curiosa  è che SEL non presenta un suo candidato e sostiene indiscriminatamente tutti e 7 cosa per me militante dissidente o meglio diffidente, fondativo  di SEL Monza piuttosto imbarazzante E ppure inizialmente SEL un candidato l` aveva è che candidato Vincenzo Ascrizziche che considerata la non accettazione della propria candidatura (non è un'autocandidatura) prima dalla segretaria provinciale poi di conseguenza, per per rispetto dell’apparato, anche da quella cittadina ha ravvisato l’opportunita di formare un comitato elettorale a sostegno della sua candidature. Quindi la decisione di Ascrizzi insieme ad un gruppo di militanti di Sel compreso il sottoscritto di costruire un percorso civico per la sua candidatura divenuto vista la larga adesione e l'entusiasmo un un movimento d’opinione che definisco un movimento popolare progressista che porta avanti nuove idee fondati sulla tradizione social democratica di opportunità, responsabilità,.comunità, società.
Aprire al Cambiamento oltre ad essere un movimento d'opinione è un esperienza culturale, un laboratorio politico, la narrazione di come delle persone provenienti da estrazioni politiche differenti stanche dei rimorsi di un passato ormai lontano si sono incontrate con grande attivismo e civismo per cercare di dare uno scossone ad una città da troppo tempo nell'oblio di una politica  autoreferenziale e indecisionista. Il Cambiamento esige coraggio che sicuramente ad Ascrizzi non manca. Concludo il mio sproloquio col domandarmi ed assicuro che non ci dormo la notte, se la scelta di SEL sia stata decisa da eminenze grigie o se sia stato frutto di qualche strano ragionamento avvenuto nelle stanze segrete delle segreterie. Ma soprattutto mi domando quanto la distanza assunta rispetto Ascrizzi che doveva essere il candidato naturale per SEL continuando a rappresentarla come capogruppo in consiglio e grazie al quale SEL è entrata nelle commissioni e l'equidistanza della stessa SEL dai candidati delle primarie faccia bene tanto al partito quanto alla città che rimane sempre più disorientate in un quadro dai contorni fugaci dove aimè la percezione di una politica distante dai cittadini appare evidente.
Un ulteriore domanda che spesso mi pongo pensando alle primarie è se sia stato opportuno per il nostro percorso stare dentro le primarie pur riconoscendo l’intasamento di candidature.
 Spero comunque che dopo il 22 tutte le forze che si sentono afferenti al centro sinistra si siedono ad un tavolo per verificare  una possibile  convergenza politica programmatica e poter costruire una grande unione civica per prendere in mano la città e con  coraggio guidare il cambiamento verso una città dove il valore della persona come cittadino venga riconosciuto in tutte le sue forme con una macchina amministrativa più vicina al cittadino e meno complicata dove Monza possa divenire un modello di città integrata e connessa con  l’Europa che sappia dimostrare che le aree urbane possono uscire dalla crisi se tra gli amministratori e i cittadini vi è senso di responsabilità costruendo relazioni di partenariato urbano per nuove opportunità di sviluppo economico e benessere sociale.

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